La variabile mutui entra prepotentemente in gioco nelle complesse dinamiche del mercato immobiliare italiano.
La decisione della Banca Centrale Europea di alzare i tassi di riferimento per tutta l’eurozona di 0,50 punti percentuali in luglio e ancora di 0,75 punti base in settembre (+1,25% complessivi con nuovi ritocchi in vista), ha, infatti, avuto sensibili ricadute anche sui prestiti bancari a imprese (+3,7% rispetto allo scorso anno) e famiglie (+4%) così come sui mutui.
Una scelta inevitabile quella dei tecnici di Francoforte per arginare inflazione e aumento del costo della vita che rischia, però, di produrre un aumento fino al 35% sulla rata mensile per chi ha sottoscritto un mutuo di 100 mila euro della durata di 20 anni.
Vediamo qualche simulazione sulla base di un recente report di Codacons:
Certamente un quadro poco incoraggiante che non deve però dissuadere dall’investimento, soprattutto chi intende acquistare una nuova casa, magari la prima.
La parola d’ordine al momento è “tasso fisso”: la soluzione migliore per proteggersi da eccessive oscillazioni come quelle registrate negli ultimi mesi. Non è, infatti, tempo di scommesse e azzardi, si può eventualmente optare per un mutuo a tasso variabile con CAP, una tipologia che pur variando in base all’Euribor definisce una soglia massima delle rate. Non è un caso che da luglio 2022 la richiesta di questa tipologia di mutuo si attesti intorno al 30%.
Occorre poi non perdere di vista due parametri:
Restando in tema di rate un consiglio anche a chi un mutuo lo ha già contratto: non prendere tempo. Prevedendo o riscontrando difficoltà nel rimborso delle rate meglio individuare rapidamente percorsi sostenibili attraverso la propria banca o un consulente di fiducia.
Solo brutte notizie? No…
Per i giovani fino a 36 anni, ad esempio, è ancora possibile ricorrere al fondo garanzie mutui prima casa gestito da Consap. Una soluzione che concede la possibilità di ottenere un mutuo, per un importo che non eccede i 250 mila euro, a condizioni agevolate.
Anche in questo caso, però, le proposte delle banche sono in riduzione e occorrerà comunque un intervento normativo di proroga o rinnovo, poiché il fondo si esaurisce il prossimo 31 dicembre 2022.
Per i dipendenti pubblici c’è la possibilità di accedere a Mutui Inps (ex Inpdap) con piani di restituzione da 10 a 30 anni. Anche in questo caso è possibile scegliere tra tasso fisso e variabile e il rimborso avviene con rate trimestrali costanti e posticipate che tutelano dalle variazioni del mercato.
Infine, ricordiamo i mutui green che prevedono particolari vantaggi per l’acquisto di immobili ad alta efficienza energetica (dalla classe B in su) o alla riqualificazione dell’abitazione con conseguente miglioramento della stessa.
Si parla di tassi agevolati e più bassi fino al 10%, spesso spese di istruttoria zero ma anche sconti sulle polizze assicurative. Si può ipotizzare che per un mutuo da 160.000 euro a 25 anni le rate potrebbero essere da 620 euro in caso di tasso variabile e 740 euro in caso di tasso fisso.
Condizioni migliorative ottenibili presentando Attestato di Prestazione Energetica (APE) relativo all’immobile che rappresenta la conditio sine qua non per accedere al mutuo verde.