I dati ISTAT dicono che nel 2021 i fabbricati di nuova costruzione sono stati 45.171 (erano 278.466 nel 2005).
È chiaro quindi come il mercato immobiliare si muova, per lo più, all’interno dell’offerta basata sul patrimonio edilizio esistente.
I dati dicono anche, che tra il 2020 e il 2021 c’è un +33% di italiani che vuole comprare casa, per sostituire quella in cui vive, mentre è in calo l’acquisto della prima casa.
Negli ultimi mesi sono stati pubblicati molti articoli sulle nuove tendenze abitative.
Malquati è presente sul mercato immobiliare novarese da vent’anni e con le nuove esigenze abitative i nostri consulenti ci “parlano” tutti i giorni.
In una città come Novara, ad esempio, molti mandati di property finder che attualmente abbiamo in carico chiedono soluzioni indipendenti.
I nostri clienti sono consapevoli della difficoltà di questo tipo di immobile e quindi mettono sul tavolo, sin da subito, una prima alternativa: i paesi della cintura.
E gli spazi?
Abbiamo fatto un “gioco” e confrontato le piantine di tre case: 1970 – 2000 – 2022.
Come eravamo.
✔️Tanti mq
✔️Tre camere da letto
✔️Un solo bagno
✔️Gli ambienti di cucina e sala ben distanziati tra loro (uno specchio dei tempi del ruolo della donna?)
✔️Ripostiglio
Negli anni ’80, cucina e soggiorno si avvicinano sempre più in ambienti senza soluzione di continuità, innovativi per l’epoca.
Una novità che diviene prassi nelle case del XX secolo.
✔️Mq ridotti
✔️Doppi servizi
✔️Due camere da letto
✔️Soggiorno con cucina a vista
Sono gli anni del “fare”. La casa è percepita come “tana” di fine giornata.
Nelle nuove costruzioni spariscono gli amati soggiorni doppi, quelli dove trovavano posto sia la zona divano che quella pranzo, sostituiti dalle più inclusive cucine a vista.
I figli sono diventati per lo più “unici” e le camere sono una media di due.
Si dilegua anche l’adorato ripostiglio, per far spazio al bagno di “servizio”.
Soggiorno con cucina a vista, doppi servizi e due camere da letto sono ancora la regola, ma fanno il loro ingresso in scena due elementi che l’esperienza pandemica ha reso fondamentali.
✔️Una stanza per lavorare
✔️Un giardino, oppure un terrazzo godibile.
Le case del futuro, in realtà, sono già qui.
Forse sono proprio quelle degli anni ’70 che cambieranno pelle.
È il patrimonio edilizio che si riqualifica grazie agli incentivi fiscali.
Le case del futuro sono affamate di ambienti più grandi, di camere in più, di tecnologia.
Velocità della connessione, presenza di fibra, colonnine di ricarica, domotica di base, efficienza energetica.
E ancora, servizi legati alla sicurezza e al leisure, come piscina e palestra completano, insieme ad un buon vicinato e a un curato verde condominiale (se non c’è budget per l’indipendenza) il menù.
E non è la paura di nuove pandemie il motivo alla base di queste esigenze, ma la riscoperta della casa come luogo che ci completa, il cui compito è infondere benessere emotivo, relax, voglia di affetti e comodità.
E voi? Le avete già trovate le case del futuro?:)