“Ogni blocco di pietra ha una statua dentro di sé ed è compito dello scultore scoprirla”. Lo ha detto Michelangelo e non è difficile immaginarlo dar vita, ogni volta, ad un nuovo capolavoro scalpellata dopo scalpellata.
Ma che c’entra Malquati Real Estate con Michelangelo? Nulla, però, proprio come uno scultore dà forma a un’idea dalla pietra grezza e nuova vita ad un oggetto, allo stesso modo chi si occupa di progetti di recupero e riuso deve avere capacità di visione per immaginare nuovi spazi e funzioni.
E’ la sfida che Malquati Real Estate raccoglie ogni qualvolta si confronta con aree industriali o produttive in disuso, ma anche con edifici o spazi abbandonati. Non importa quale sia il punto di partenza, ciò che conta è saper lavorare ad un progetto per valorizzare tutte le potenzialità dell’ambito di partenza. Lo testimoniano alcune delle esperienze accumulate in questi anni.
L’area di Milano Watt nella zona del Naviglio Grande, ad esempio, rappresenta una tipologia di recupero di un’area fortemente compromessa dal punto di vista ambientale che ha richiesto un’attenta analisi preliminare per superare le difficoltà di commercializzazione a causa di vincoli urbanistici e bonifiche onerose. Un percorso avviato che, attraverso un restauro conservativo dell’edificio, porterà all’insediamento di una nuova area commerciale.
A qualche fermata di metro il progetto Milano Affori concluso nel 2021. Su un’area da 6mila metri quadrati, che ospitava un immobile con annesso vivaio chiuso negli anni ’80, oggi ospita una torre di 13 piani con 34 appartamenti di varie metrature in classe energetica A.
Due realtà tra loro distanti con punti di partenza profondamente differenti, ma un fattore comune: quello della rigenerazione di un pezzo di città, e della conseguente riduzione di consumo di suolo, che sta diventando un leitmotiv nei grandi centri urbani e non solo, basta ricordare il progetto di recupero di Silone 12 a Novara che abbiamo presentato su questa stessa newsletter. Proprio Milano, però, rappresenta un laboratorio avanzato in fatto di rigenerazione urbana con interi quartieri che si sono rinnovati scalando le classifiche di vivibilità e rilanciando il mercato immobiliare. Un processo favorito dal Piano di Governo del Territorio (PGT) che prevede specifici incentivi per chi sceglie di recuperare ambiti dismessi.
Una direzione imposta dall’amministrazione pubblica, non solo nel capoluogo lombardo, che incontra il favore delle aziende del settore sempre più attente all’impatto positivo sul territorio e la comunità. Partecipando, con il comparto aziendale Malquati for Logistics, accanto ai più importanti operatori italiani e internazionali al recente Green Logistic Expo di Padova è, infatti, emersa una crescente attenzione alle performance di sostenibilità. Un vero e proprio standard misurabile attraverso specifici criteri, gli ESG (Environmental, Social, Governance) che pongono obiettivi chiari in termini di consapevolezza dei limiti legati all’ambiente, gestione delle risorse e sostenibilità.
Insomma, non siamo scultori che da un blocco di marmo di Carrara “liberano” un David come fece Michelangelo, ma da un’area abbandonata nel cuore della città potremmo ricavarne nuovi spazi e funzioni, benefici per la comunità e un buon affare per proprietà e investitori…